Con il sole che splende,
non colgo nubi nel cielo,
anche se il gelo ci cinge
per la neve sui monti ed
il vento che frusta le gote.
L’anima trascina la solitudine,
scippata dal respiro dell’altro,
compagno di viaggio in un
treno che arresterà la sua corsa,
senza nemmeno preannunciare.
Non odo bambini in giardino.
La paura li ha fatti zittire e
le mamme, giunte le mani,
pregano il Dio salvatore.
Il letto del fiume accoglie le acque
impetuose, infrangendo il silenzio
imposto dall’alto per tacitare tormenti.
Giuseppe Romano
26/12/2020
Molto bella,bravo Giuseppe.
RispondiEliminaSemplicemente unica, ciao Pino e buona settimana, Angelo.
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