Gocce, non troppe, non poche,
a volte sospese, coprono
basole,
per non tradire Elpìs, che,
quieta,
resta celata nel vaso di
Pandora.
L’alito dell’istante
squassa
la silenziosità dell’anima,
rammentando coscienze
che ti riscoprono vivo.
Rivedo in palude gli aironi,
in attesa di tornare a volare,
raccolti in se stessi, e gocce
sfiorare braccia conserte.
Brilla la stella di Teheran.
Giuseppe
Romano
19/06/2020
Bellissima complimenti Pino, ciao e buon fine settimana, Angelo.
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