Commento
a “Malcesine – il paese” di Massimo Casella
Ho
appena
finito di leggere il libro di Massimo Casella “Malcesine – il
paese” che rievoca il viaggio di un bimbo, diventato adulto, che ha
voluto rivivere Malcesine vissuta con i suoi occhi di bambino,
intorno agli anni ‘70, con gli odori e sapori di quegli anni.
Per
me, che ho conosciuto il paese proprio in quegli anni, grazie a degli
amici originari di Borago (Brenzone), è stata una piacevole sorpresa
rivivere, attraverso le parole di Massimo, i momenti ludici dei bimbi
di allora, con i giochi
sorti
dal
nulla, con gli scherzi inventati, con le nonne e le mamme pronte a
sgridare e a perdonare.
Attraverso
un linguaggio
semplice, mai prolisso, Massimo descrive quella Malcesine che non
esiste più, perché
travolta
dal benessere e dai cambiamenti strutturali, un mutamento di pelle
che ha quasi cancellato le abitudini di un tempo, così come successo
in tanti altri luoghi similari, con una punta di romanticismo e di
rimpianto per l’adolescenza oramai alle spalle.
E
con piacere ho ritrovato, attraverso la lettura, alcuni personaggi
conosciuti quando venivo in ferie dalla mia amata Sicilia, con
particolare riferimento
al Ben Ben pittore e caricaturista, di cui mi pregio possedere una
sua opera.
Come
in un film, Massimo Casella fa rivivere le botteghe di un tempo, i
vicoli, gli angoli caratteristici del paese, la sua famiglia, padre
Casella che fece conoscere Malcesine nel mondo con
i suoi viaggi da missionario e
a cui sono
stati
dedicati i giardini pubblici di Piazza Statuto.
C’è
nel libro un particolare riferimento al Monte Baldo, raggiungibile
con la funivia prima edizione,
il Campo Sportivo di
Paina, le prime auto, il juke box, i flipper, i giochi elettronici
che anticipavano i tempi moderni, le discoteche che ospitavano
complessi noti a livello nazionale.
Massimo
Casella ha effettuato un viaggio
nel tempo attraverso i suoi ricordi, per evidenziare che quei tempi
erano ricchi di spiritualità unita ad umanità e semplicità, anche
se, spesso, in salita.
Grazie,
Massimo, per
averci
illuminato con il tuo racconto fatto
di episodi,
arricchendo anche chi, come
me,
ha la fortuna di abitare in questo splendido paese da
circa vent’anni.
Giuseppe
Romano
Malcesine,
22/10/2019
Nessun commento:
Posta un commento