Tracce nere
sulla tela
azzurra
Chiazze rosse
richiamano
visi
con gli occhi
spalancati
Continuano
a picchiare
sulla tela
che lentamente
cambia
di colore
La stessa tela
sempre più
imbrattata
Poi silenzi
per ricordare
per ritrovare
per colpire
Il mio Dio
uguale al tuo
diverso solo
il nome
Giuseppe Romano
da: Se la parola non tace - Federico Editore - Palermo - 2004
Ti lascioancora.
Torno alla casache ho inventatoessere mia.
Anche se soche è questacasa mia.
Eppure quella,mattina e sera,dispiega l'ali,dimenticando di guardarmi strano.
Alloravedo il filmdella trazzera mia,sempre in trincea,ad arginare le derivedell'humusche avevo perso,ritrovato,ancora perso.
Le arance del comòa ricordarmiche il caldo vento,intriso di rossa rena,alita sul visoper non scordarecasa mia. Giuseppe Romano29/07/2011 - ore 19,00In volo da Palermo a Verona 
In queste sered'autunnoche sa di primaverecapelli corviniocchi di bambinitristifragili corallirossicome quelle labbrarosseche fremonoin attesadi improvvise saetteche accecanoal buioper poi colpireal cuore.
L'anima fugge
frivoleparoleparlano del tempo
l'iospaziatra le corsiedell'universomutoe accorato Giuseppe Romanoda: Rosa fresca aulentissima - Federico Editore - 2000

Traccedi rugiadascorrono
là doverimarginatisquarci
fermentiandatifissano.
Ouvertureschiudefremiti
gelatidal circolarenulla. Giuseppe Romanoda: Rosa fresca aulentissima - Federico Editore - 2000
Diafanoil tuo corpovibraal suonosensualedi stradivariincantati
Silenzispezzatida movenzeleggiadredi fragilicandidelibellule
Un conodi luceinondal'ètoileche libraleggeraper me Giuseppe Romanoda: Rosa fresca aulentissima - Federico Editore - 2000

Noteballanosul pentagrammaal calare della seracon l'afache inebriai sensia ricordarmiche esisti.
Domaniil sorrisobruciatodall'attimoche volgealla nottedimenticato. Giuseppe Romano11/07/2011
Esplode la bombaL'autostrada un infernoLa fine di un sognoUn anno da alloraSperanza di vitaRicordo di eroiParole e paroleFatti concretiche i mortiDi un giornoPossano almenoServire a qualcosa. Giuseppe Romanoda "Intorno al cerchio" - Stampa Priulla - Palermo - 1994
Vermiglio il sangue scorre sull'arenal'odore acre si frammischia ai suonied agli olè di gente senza cuore.Colpito dall'espada del toreromuggisce inferocito e con orgoglioraccoglie le sue forze per tentaredi dare addio alla vita da vincente.
Ma il fato ha già deciso il vincitore.
La vista è annebbiata dal dolore,va incontro alla muleta che - marrana- dissimula giochi di potereper poi colpire senza sentimentied eccitare voglie ormai represse.
E' già passato l'urlo della folla,sull'abbrunato campo della seraun rivolo di sangue senza nome. Giuseppe Romanoda "Intorno al cerchio" - Stampa Priulla - Palermo - 1994